Cronache da un orto scolastico
Dovendo scrivere una piccola relazione sul lavoro in svolgimento alla Scuola Primaria Pascoli di Pietrasanta (LU) è nato un testo che riutilizziamo in questo post (integralmente e senza riadattamento). E' una cronaca infarcita di riflessioni che può fornire qualche spunto interessante.
Questa attività ha permesso di parlare ai bambini di lavorazione del terreno e
preparazione del letto di semina, di utilizzare attrezzi diversi (facendo
lavorare i bambini con loro grande gioia) per comprenderne le diverse funzioni e
utilità, di vedere "in vivo" la nascita del seme in un contesto non
eccessivamente artificiale. In modo del tutto fortunoso essa ha permesso di
vedere anche altre cose. La disponibilità di due piccoli appezzamenti con
caratteristiche molto diverse, la sabbia dietro la scuola e l'argilla accanto al
campanile hanno consentito di avviare due piccole coltivazioni da mettere a
confronto per capire come l'ambiente condiziona la vita delle piante. La
presenza dei piccioni e alcuni episodi di maltempo, invece, hanno introdotto
alcune difficoltà tipiche del mondo agricolo che stiamo affrontando come si può,
cioè incrociando le dita per il maltempo e proteggendo la coltura con teli alla
semina e con un pallone antivolatile nel ruolo di "spaventapasseri" contro i
colombi. Ancora non è evidente, ma abbiamo seminato due tipi di grano: uno
"antico" che crescerà più alto, l'altro "moderno" più basso. Abbiamo già
riflettuto sul perché di queste differenze ma sarà a primavera che esse si
renderanno evidenti. Nell'anno scolastico vedremo quasi interamente, salvo
problemi, il ciclo colturale del grano, cioè di una coltura da seme.
Dimenticavo: il fortunoso arrivo del grano saraceno (una pianta donata alla scuola) ci ha permesso di fare un
piccolo ragionamento sull'uso delle parole. In pratica abbiamo due "grani" che
hanno in comune solo l'utilizzo ma non le caratteristiche. Linguisticamente
l'uso prevale sulle differenze biologiche.
Agli da "spicchio" e cipolle da bulbo e piantina (a sua volta
ottenuta per seme). In questo caso operiamo in contenitore. L'occasione è stata
propizia per ragionare sul rapporto tra acqua, terra e pianta, anche grazie alla
necessità di creare uno strato drenante sul fondo della vasca per evitare
l'occlusione dei fori di sgrondo dell'acqua. I bambini, inoltre, hanno avuto
modo di lavorare usando, secondo i casi, zappetta e pala (per bambini). La
piantagione è stata tale, quindi abbiamo ragionato sulla differenza tra seme
(usato nella semina) e bulbo (quest'ultimo descritto come un'insieme di foglie cicciosette [tecnicamente sono "carnose"] poste una sopra l'altra e usato per
"piantare" aglio e cipolla). In particolare ho fatto notare ai bimbi che mentre
il seme necessita di acqua per dare origine ad una nuova pianta, il bulbo lo è
già e inizia a crescere "quando è l'ora" anche senza acqua e terra (anche nel
frigorifero o nella dispensa). Altro motivo di riflessione è la differenza tra
aglio e cipolla. Ai bimbi l'ho presentata così: nel caso dell'aglio da ogni
spicchio otteniamo un "capo d'aglio" con molti spicchi (li abbiamo contati
smontando un capo con ogni classe - ai bimbi più grandi ho parlato di
"moltiplicazione degli spicchi per un fattore variabile"), nel caso della
cipolla da un singolo bulbo otteniamo un bulbo più grande (ai bimbi più grandi
ho parlato di "moltiplicazione del peso per un fattore variabile"). Infine,
presentando le piantine di cipolla, ho accennato al fatto che queste piante si
possono anche seminare ma che anche chi ha seminato le cipolle che abbiamo
piantato, pur lavorando in condizioni ottimali, non sono nate tutte le piante.
Quindi la semina a volte è un'operazione difficile. Con alcune classi (forse
tutte?!) ho utilizzato i bulbi o le foglie delle cipolle per un piccolo
esperimento sensoriale. Abbiamo annusato e ci siamo chiesti se fosse un puzzo o
un profumo. Come al solito, ogni classe si è divisa in due gruppi secondo il
classico schema "puzzo vs profumo" che si è verfiicato anche lo scorso anno con la
ruta. Abbiamo sottolineato che c'è un elemento oggettivo, la cipolla ha un
odore, e uno soggettivo, il puzzo/profumo. Ancora una volta è saltato fuori
Geronimo Stilton e allora Vi segnalo una cosa che ho scritto qualche mese fa: http://www.scribd.com/doc/104974868/La-guida-e-la-realta-inversa-riflessioni-sul-ruolo-educativo-della-Guida-alla-luce-di-un-episodio-accaduto-in-un-orto-scolastico.
Infine, il compito assegnato: fare una piccola indagine per scoprire cosa si fa
con aglio e cipolla nelle famiglie dei bimbi. Penso che potranno venirne fuori
cose interessanti, sia per la presenza di famiglie di origine non locale, sia
perché tra genitori ristoratori e giornalisti potrebbe arrivare qualche storia
interessante.