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Dalla mail box degli orti scolastici...

L'idea è nata durante il workshop dal titolo strategie e strumenti per il futuro dell'educazione ambientale e dell’educazione alla  sostenibilità in occasione del XX Meeting di AIGAE ed in sé è semplice: posizionare nelle scuole una scatola avente funzione di "cassetta della posta" invitando i bambini a scrivere, disegnare e lasciare un messaggio per l'orto. Come accade quando si affida un simile compito ai bambini, non sono mancate le sorprese.

Così da un lontano paese chiamato "Regno coltivato" è arrivata la storia del cenone di Natalverdura preparato da Aglio, Porcino e Cipolla, tre contadini del regno chiamati dal consigliere reale per questo importante incarico.


Alcuni disegni hanno portato un po' di musica nell'orto come le patate in versione Op-Op Patata Style, Patata Rap e Patata Dance. Non poteva mancare, ovviamente, un po' di cinema e così tra gli "interpreti" della posta dell'orto è arrivato anche un Patata Attore che, naturalmente, ha vinto il proprio PatataOscar. D'altra parte questi orti scolastici stanno diventando vere superstar!


Molti i messaggi, talora semplici ed immediati, che ringraziano l'orto. C'è chi lo ringrazia per averti fatto capire quanto è importante rispettare la natura, chi lo ama e chi più semplicemente manifesta affetto attraverso un disegno o una "faccina" sorridente, magari premurandosi di aggiungere una legenda che spiega cosa significano i simboli che sono usati.


Non mancano filastrocche e poesie scritte dai bambini più grandi...

"Orto, orto... 
tu sei brutto, tu sei bello
sei davvero un gran monello!
mi dai insalata, carote a volontà,
pomodori e lattughe in quantità...
ci si fa la panzanella
con prosciutto e mortadella...
sarà buona oppure no?
vado nell'orto e lo scoprirò!"

"Questo orto  è speciale
e non ce ne è un altro uguale,
ci dà patate, aglio e grano
per farci avere un cibo più sano.
E' grande ed è bello,
assomiglia ad un cervello.
Mi piace perché, anche se piove o tira vento,
lui rimane lì come fosse di cemento".

"(...) Questo orto ha il sapore della natura
e ci fa avere buona verdura,
questo orto è davvero speciale
al mondo non ce ne è un altro uguale".

"Se ti sei giù ma non sai perché,
c'è l'orto che è qui per te!
Perché sa quello che fa
ed in breve ti aiuterà!"

... e da quelli più piccoli con l'aiuto delle maestre:

"Patata patatina
ti svegli ogni mattina
Fai la polentina
e diventi birichina-
Patata patatone
sei un po' ciccione
ti mettono nel minestrone...
ti mangiamo in un boccone
e ci viene un bel pancione...".


Poi disegni e scoperte: lombrichi, bruchi e coccinelle brulicano in sospeso tra orto e fantasia nei disegni dei bambini della scuola dell'infanzia. Poi farfalle, formichine e pollini svolazzanti che fanno lacrimare gli occhi della povera Maestra Susanna.

Ancora, irrompe sulla scena un personaggio immaginario: tale Emily di Londra, una ragazzina che va a scuola  dalle parti del Big Ben ai quali i bambini chiedono se nella sua scuola c'è un orto come quelli di Pietrasanta.


Ecco qualche frammento di racconti tratti dalle numerose lettere inviate ad Emily.

"Abbiamo zappato, coltivato e ci siamo divertiti un sacco. Sai, abbiamo seminato il grano, la cipolla e l'aglio..."

"L'orto è piccolo però le piante ci stanno. Quest'anno abbiamo iniziato col grano per poi finire con le patate. Credo che mi piacerà piantarle, ma soprattutto sarà bello vederle crescere"

"Un giorno dalla porta della classe entrò Emilio, un signore un po' buffo, un signore che lavora per la natura: un agronomo! (...) Quest'anno ci fa fare mille cose: abbiamo zappato, seminato e annaffiato il grano che adesso è di un verde sgargiante".

"La cosa che mi piace di più è stare fuori all'aria aperta..."

"Mi sono divertita a fare l'orto ma ho avuto paura quando i giardinieri sono venuti a tagliare l'erba, perché il grano è ancora basso e sembra erba e se lo tagliavano noi bisognava rifare tutto; ma il giorno dopo ho visto che il grano era ancora lì ed ero felicissima, mi batteva il cuore".

"Zappare è la cosa che mi è piaciuta di più; mi ha fatto venire in mente che vorrei un orto mio da fare a casa. Qualche volta mi sono annoiato ad ascoltare il maestro Emilio, perché dovevo stare fermo, ma quando avrò il mio orto e dovrò fare tutto da solo mi sfogherò a fare tutti i lavori vari (...) e avrò le mie soddisfazioni!"

"E' molto emozionante vedere il grano crescere; ha bisogno di acqua, sole e di essere curato".

"Ero così felice di fare quel lavoro che non sentivo la puzza del concime..."

"Sai (rivolto ad Emily), mentre lavoravo la terra (a scuola) pensavo a quanto mi diverto quando coltivo i pomodori nell'orto di casa con i miei genitori. Vorrei che un giorno tu venissi nella mia scuola così ti farei conoscere Emilio e i miei compagni".

Chissà se Emily verrà mai in visita nei nostri orti scolastici..

La chiusura spetta di diritto ad un bambino che ci ha davvero toccato il cuore. Ecco le sue parole:

"Quando e' arrivato Emilio io non ci credevo che poi mi sarebbe garbato cosi' tanto, ma dopo ho iniziato a seminare anche a casa mia e cosi' adesso Emilio mi ha cambiato la vita, visto che adesso non sto a guardare la TV a casa della mia nonna: o semino o annaffio e a volte strappo le erbacce".

Per lui e per tutti quelli che ci hanno regalato frasi, pensieri e disegni (impossibile citarli tutti in qualche modo), ma anche per chi non lo ha fatto, è nato questo progetto. E' nato in modo strano, quasi casuale, ma ha preso una direzione che ci piace tantissimo: quella di essere un progetto in cui l'orto insegna ed emoziona.

Cosa potremmo chiedere di più?!?

Sporchiamoci le mani

Pian piano riprendono le attività didattiche negli orti delle scuole. Qualche giorno fa è toccato alla Scuola dell'infanzia di Nave (LU). E ci siamo sporcati le mani...

Lo abbiamo fatto per una necessità molto semplice: una parte dell'orto alla fine dell'estate aveva bisogno di essere ripristinata per iniziare le colture invernali. I bimbi di tre anni dovevano anche scoprire il nostro strano modo di fare l'orto dentro "grandi scatole". Il sole e l'insolito caldo di questo mite ottobre hanno offerto la migliore delle occasioni e, in un paio d'ore, abbia fatto quanto era necessario.

Alternando le sezioni di 3, 4 e 5 anni, dopo una breve chiacchierata iniziale abbiamo cominciato a "smontare" quello che c'era. Abbiamo tolto le erbacce cresciute negli ultimi mesi, sradicato le piante ormai secche di fagioli "a stringa", rimosso i resti del mais dolce e cominciato a smuovere il terriccio del nostro grande cassone.

Il clima insolito di questi giorni e qualche ulteriore anomalia, ci hanno permesso di studiare la pianta del mais. Non chiedeteci perché, ma mentre tutte le altre sono seccate, una pianta di mais ha deciso di crescere nel mese di settembre e ha proseguito in ottobre. Noi ne abbiamo approfittato per smontarla. Abbiamo osservato le sue infiorescenze, le foglie, la struttura del fusto e le radici. Su queste ci siamo soffermati per un po' perché è sempre bello lo stupore dei bimbi nello scoprire ciò che è sotto i loro occhi ma non si vede.

Così abbiamo parlato delle varie funzioni delle radici, dall'assorbimento di acqua e nutrienti all'ancoraggio e alla funzione idrogeologica delle piante, abbiamo apprezzato quanta terra riescono a trattenere e molto altro.
La zolla di terra che le radici del granturco si sono trascinate dietro l'abbiamo smontata un po' con le mani, per capire quanto le radici siano ostinate nel trattenerla, un po' immergendola in acqua per disgregare la terra e farla allontanare.


Dopo aver smosso il terriccio e aver interrato i resti delle colture, abbiamo aggiunto un po' di stallatico deodorizzato e di terriccio per agricoltura biologica. Poi abbiamo livellato il tutto. Lo abbiamo fatto usando palette, rastrelli e... le mani. Si, avete capito bene: le mani. Perché a noi piace tanto sporcarci le mani per fare cose buone per noi, per la natura e per la collettività!





Orti, parole e immagini

Si riparte attivamente con gli orti nelle scuole del comune di Pietrasanta (LU). Quest'anno, grazie alla generosità di Giardini della Versilia, main sponsor del progetto, si sono aggiunte due scuole. Il numero di studenti coinvolti grazie a questa sponsorizzazione sale a circa 460.

Per le due scuole che hanno preso parte al progetto lo scorso anno, cioè le primarie di Vallecchia e Pietrasanta, si sono svolti degli incontri un po' speciali. I bambini avevano, infatti, salutato gli orti ad inizio giugno quando sono andati in vacanza e gli orti erano migrati fino a Lucca.

Il primo passo dell'attività di quest'anno è stato, così, un incontro tra le classi e l'esperto che segue il progetto per scoprire la storia delle varie colture nei mesi successivi alla fine della scuola. Si è trattato di una carrellata di immagini che hanno documentato i momenti più importanti della vita estiva (e di inizio autunno) degli orti.
Incontri dall'umore variabile: qualche classe li ha seguiti con attenzione e trepidazione, altre un po' più distrattamente.

La cosa più bella emersa negli incontri è la voglia dei bambini di raccontare i propri orti, da quelli dei nonni o dei genitori a quelli nati dai semi regalati ai bambini dallo sponsor in occasione della visita al Garden. Molto bella la figura evocata da una delle bambine intervenute: "Io ho coltivato l'orto che ci avete regalato in bustina". E' proprio così: in una busta di semi c'è un orto in fase "embrionale"!

Nei prossimi giorni si riparte con le attività pratiche.

Concediamoci un video...

La scuola è ripartita e le attività nell'orto sono in piena organizzazione. A breve i bambini torneranno all'opera non senza qualche novità. Intanto abbiamo pensato di realizzare un piccolo video con le immagini raccolte lo scorso anno.



Si ri-parte

Eccoci alle soglie del nuovo anno scolastico. Iniziano i contatti e i momenti di progettazione dell'orto e della didattica nell'orto scolastico.

E' un momento importante in cui competenze di natura  agronomica e pedagogica devono confrontarsi e incontrarsi per realizzare il miglior percorso possibile. Al centro di tutto l'apprendimento dei bambini che, sia che abbiano a disposizione un orto in piena terra, sia che realizzino esperienze in contenitori più o meno piccoli, dovranno apprendere saperi e maturare comportamenti, modi di apprendere e consapevolezze.

Per questo ci auguriamo BUON LAVORO!

Cosa fa un'orto scolastico in estate?

L'estate è certamente il momento migliore per la maggior parte di coloro che si dedicano all'orto. Per gli orti scolastici, però, è un momento difficile poiché le scuole chiudono e talora è difficile anche entrare nel giardino della scuola per dare acqua.

Le soluzioni possibili sono essenzialmente due e noi le stiamo sperimentando entrambe.
La prima è quella di un'adozione estiva da parte di uno o più curatori che mantengono in vita l'orto grazie alla possibilità di entrare a scuola e alla disponibilità di acqua. La seconda è far traslocare l'orto a casa di chi lo adotterà.

Il mais dolce nei cassoni dell'orto di Nave
Nel caso dell'orto della scuola di Nave (LU) in questo momento piante aromatiche, fagiolini (le stringhe), fragole e mais dolce stanno crescendo grazie a chi, quasi ogni giorno, va a dare acqua. Il giardino che ospita l'orto è accessible (anche se l'erba che cresce attorno ai cassoni è diventata un ostacolo!) ed è disponibile un rubinetto che garantisce la disponibilità di acqua. In questo modo si raccolgono fragole e fagiolini, pur in piccola quantità, e si consente la crescita del mais dolce con cui faremo i pop-corn. Siamo sicuri che i bimbi gradiranno questo raccolto al rientro a scuola e che potrà essere uno spunto di riflessione per parlare di alimenti e piante che vengono da lontano (qualcuno ha dimenticato che il mais viene dall'America, un continente scoperto appena mezzo millennio fa?).

Anche gli orti rispettano il codice della strada!


Gli orti delle scuole di Pietrasanta, per varie ragioni, ricadono nella tipologia degli orti non adottabili in sito. Per questo motivo poco dopo la fine della  scuola sono stati "traslocati" dove è più facile mantenerli. Ovviamente, tale trasferimento è reso possibile dalla coltivazione in piccoli contenitori facilmente trasportabili da una persona con un carrello portapacchi o attrezzature simili.
Nel nostro caso i contenitori hanno percorso diversi chilometri per raggiungere Lucca e il trasferimento è avvenuto con un automezzo. Certo non basta un'auto comune ma con un mezzo tipo Doblò si riesce a spostare l'orto.
Fiori e zucchine sul balcone di Ecoland
Ora alcuni dei contenitori sono ospitati sul balcone di Ecoland, altri a casa di chi si è offerto per l'adozione.

Gli orticelli con contenitore per subirrigazioni richiedono solo qualche saltuaria fornitura d'acqua. In uno si raccolgono le zucchine e i loro fiori, in un altro cresce una zucca "misteriosa" (ne riparleremo) e sono arrivate lattughe e un cavolo (ma che cavolo sarà?).

Le barbabietole rosse poco prima della raccolta


Gli orticelli realizzati con i BioGrowBag hanno subito destini vari. Alcuni ospitano ancora basilici di vario tipo e sono stati mandati a fiore, così come alcune insalate, altri ospitano basilici regolarmente utilizzati per fare del buon pesto alla genovese, altri sono stati liberati qualche giorno fa quando sono state raccolte le barbabietole rosse.




I fiori delle insalate
Comunque vada, i nostri orti non sono andati in vacanza ma continuano a lavorare pronti per tornare a scuola alla riapertura!