martedì 21 maggio 2013

Dalla mail box degli orti scolastici...

L'idea è nata durante il workshop dal titolo strategie e strumenti per il futuro dell'educazione ambientale e dell’educazione alla  sostenibilità in occasione del XX Meeting di AIGAE ed in sé è semplice: posizionare nelle scuole una scatola avente funzione di "cassetta della posta" invitando i bambini a scrivere, disegnare e lasciare un messaggio per l'orto. Come accade quando si affida un simile compito ai bambini, non sono mancate le sorprese.

Così da un lontano paese chiamato "Regno coltivato" è arrivata la storia del cenone di Natalverdura preparato da Aglio, Porcino e Cipolla, tre contadini del regno chiamati dal consigliere reale per questo importante incarico.


Alcuni disegni hanno portato un po' di musica nell'orto come le patate in versione Op-Op Patata Style, Patata Rap e Patata Dance. Non poteva mancare, ovviamente, un po' di cinema e così tra gli "interpreti" della posta dell'orto è arrivato anche un Patata Attore che, naturalmente, ha vinto il proprio PatataOscar. D'altra parte questi orti scolastici stanno diventando vere superstar!


Molti i messaggi, talora semplici ed immediati, che ringraziano l'orto. C'è chi lo ringrazia per averti fatto capire quanto è importante rispettare la natura, chi lo ama e chi più semplicemente manifesta affetto attraverso un disegno o una "faccina" sorridente, magari premurandosi di aggiungere una legenda che spiega cosa significano i simboli che sono usati.


Non mancano filastrocche e poesie scritte dai bambini più grandi...

"Orto, orto... 
tu sei brutto, tu sei bello
sei davvero un gran monello!
mi dai insalata, carote a volontà,
pomodori e lattughe in quantità...
ci si fa la panzanella
con prosciutto e mortadella...
sarà buona oppure no?
vado nell'orto e lo scoprirò!"

"Questo orto  è speciale
e non ce ne è un altro uguale,
ci dà patate, aglio e grano
per farci avere un cibo più sano.
E' grande ed è bello,
assomiglia ad un cervello.
Mi piace perché, anche se piove o tira vento,
lui rimane lì come fosse di cemento".

"(...) Questo orto ha il sapore della natura
e ci fa avere buona verdura,
questo orto è davvero speciale
al mondo non ce ne è un altro uguale".

"Se ti sei giù ma non sai perché,
c'è l'orto che è qui per te!
Perché sa quello che fa
ed in breve ti aiuterà!"

... e da quelli più piccoli con l'aiuto delle maestre:

"Patata patatina
ti svegli ogni mattina
Fai la polentina
e diventi birichina-
Patata patatone
sei un po' ciccione
ti mettono nel minestrone...
ti mangiamo in un boccone
e ci viene un bel pancione...".


Poi disegni e scoperte: lombrichi, bruchi e coccinelle brulicano in sospeso tra orto e fantasia nei disegni dei bambini della scuola dell'infanzia. Poi farfalle, formichine e pollini svolazzanti che fanno lacrimare gli occhi della povera Maestra Susanna.

Ancora, irrompe sulla scena un personaggio immaginario: tale Emily di Londra, una ragazzina che va a scuola  dalle parti del Big Ben ai quali i bambini chiedono se nella sua scuola c'è un orto come quelli di Pietrasanta.


Ecco qualche frammento di racconti tratti dalle numerose lettere inviate ad Emily.

"Abbiamo zappato, coltivato e ci siamo divertiti un sacco. Sai, abbiamo seminato il grano, la cipolla e l'aglio..."

"L'orto è piccolo però le piante ci stanno. Quest'anno abbiamo iniziato col grano per poi finire con le patate. Credo che mi piacerà piantarle, ma soprattutto sarà bello vederle crescere"

"Un giorno dalla porta della classe entrò Emilio, un signore un po' buffo, un signore che lavora per la natura: un agronomo! (...) Quest'anno ci fa fare mille cose: abbiamo zappato, seminato e annaffiato il grano che adesso è di un verde sgargiante".

"La cosa che mi piace di più è stare fuori all'aria aperta..."

"Mi sono divertita a fare l'orto ma ho avuto paura quando i giardinieri sono venuti a tagliare l'erba, perché il grano è ancora basso e sembra erba e se lo tagliavano noi bisognava rifare tutto; ma il giorno dopo ho visto che il grano era ancora lì ed ero felicissima, mi batteva il cuore".

"Zappare è la cosa che mi è piaciuta di più; mi ha fatto venire in mente che vorrei un orto mio da fare a casa. Qualche volta mi sono annoiato ad ascoltare il maestro Emilio, perché dovevo stare fermo, ma quando avrò il mio orto e dovrò fare tutto da solo mi sfogherò a fare tutti i lavori vari (...) e avrò le mie soddisfazioni!"

"E' molto emozionante vedere il grano crescere; ha bisogno di acqua, sole e di essere curato".

"Ero così felice di fare quel lavoro che non sentivo la puzza del concime..."

"Sai (rivolto ad Emily), mentre lavoravo la terra (a scuola) pensavo a quanto mi diverto quando coltivo i pomodori nell'orto di casa con i miei genitori. Vorrei che un giorno tu venissi nella mia scuola così ti farei conoscere Emilio e i miei compagni".

Chissà se Emily verrà mai in visita nei nostri orti scolastici..

La chiusura spetta di diritto ad un bambino che ci ha davvero toccato il cuore. Ecco le sue parole:

"Quando e' arrivato Emilio io non ci credevo che poi mi sarebbe garbato cosi' tanto, ma dopo ho iniziato a seminare anche a casa mia e cosi' adesso Emilio mi ha cambiato la vita, visto che adesso non sto a guardare la TV a casa della mia nonna: o semino o annaffio e a volte strappo le erbacce".

Per lui e per tutti quelli che ci hanno regalato frasi, pensieri e disegni (impossibile citarli tutti in qualche modo), ma anche per chi non lo ha fatto, è nato questo progetto. E' nato in modo strano, quasi casuale, ma ha preso una direzione che ci piace tantissimo: quella di essere un progetto in cui l'orto insegna ed emoziona.

Cosa potremmo chiedere di più?!?