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Il grano, il martello e la farina...

La scuola è ormai ripresa ma un piccolo salto indietro nel tempo ai giorni che hanno preceduto le vacanze di Natale è ancora possibile. Tempo di saluti ed auguri ma anche tempo per riflettere su quanto si è fatto. Riflettere con bambini di 3, 4 e 5 anni non sempre richiede molte parole. A volte non le richiede proprio.

Accade così che un sorriso, un abbraccio e qualche scherzo con gli attrezzi da orto mentre siamo seduti in cerchio al calduccio di un'aula siano più che sufficienti. In fondo, sottolinea qualche maestra, i bambini sono stanchi e c'è bisogno di un po' di riposo. A volte è così, altre volte...

semina del grano nell'orto scolastico
"Cosa ci facciamo col grano che abbiamo seminato?", chiede un bambino dei più grandi. "La farina", rispondiamo. "Ah, si: quella gialla", replica il bambino. "Gialla?!", si chiede la maestra. Qualcosa non quadra: per i bambini grano e mais sono la stessa cosa. E' vero che il mais si chiama anche granturco, ma non sono proprio la stessa cosa!

Queste situazioni sono quelle che ci piacciono di più: quando sembra di essere in un vicolo cieco la scuola italiana dà il meglio di sé e in un batter d'occhio ci ritroviamo a maneggiare due vassoi, due tipi di farina (di grano e di mais), una pannocchia di granturco e un pacchetto di grano. Completano la collezione un martello e qualche pezzo di legno. A cosa servono? A partire dall'esperienza dei bambini per arrivare a descrivere la produzione della farina, sebbene mimata in modo molto rudimentale.

farine a scuolaEcco cosa accade.

Si parla della pasta di sale che i bambini sono abituati a preparare con la farina di grano e si mostra la farina. Poi gli si affianca la farina di granturco, quella gialla, che a qualche bambino ricorda la polenta. Il colore è sufficiente a spiegare la differenza. Accostando la farina di granturco alle pannocchie è evidente la somiglianza del colore della farina e dei chicchi del mais. E' un po' meno evidente quella tra farina di grano e grano ma nessun bimbo pensa che la farina di grano si possa fare col granturco: i colori sono troppo diversi.
Con i bambini le domande non mancano mai e qualcuno vuole sapere come siu fa questa farina.

Entrano in scena gli strani arnesi di cui siamo dotati e a turno semi di grano e chicchi di mais finiscono su una tavoletta di legno e sono schiacciati col martello: un sistema un po' rudimentale per spiegare come si fa la farina, ma molte ben comprensibile anche ai bambini più piccoli. Inutile parlare di macine: basta parlare di qualcosa che fa il lavoro del martello. Lo fa addirittura meglio perché c'è una bella differenza tra i granuli della nostra improvvisatissima farina e quella dei pacchetti che abbiamo a disposizione.

In ogni caso, il cerchio si chiude: sappiamo che differenza c'è tra grano e mais e sappiamo cosa faremo col grano seminato in tardo autunno. Non è chiaro? Semplice: aspetteremo la sua maturazione per farne farina. Nel frattempo ci doteremo di qualche strumento più efficace...







Sporchiamoci le mani

Pian piano riprendono le attività didattiche negli orti delle scuole. Qualche giorno fa è toccato alla Scuola dell'infanzia di Nave (LU). E ci siamo sporcati le mani...

Lo abbiamo fatto per una necessità molto semplice: una parte dell'orto alla fine dell'estate aveva bisogno di essere ripristinata per iniziare le colture invernali. I bimbi di tre anni dovevano anche scoprire il nostro strano modo di fare l'orto dentro "grandi scatole". Il sole e l'insolito caldo di questo mite ottobre hanno offerto la migliore delle occasioni e, in un paio d'ore, abbia fatto quanto era necessario.

Alternando le sezioni di 3, 4 e 5 anni, dopo una breve chiacchierata iniziale abbiamo cominciato a "smontare" quello che c'era. Abbiamo tolto le erbacce cresciute negli ultimi mesi, sradicato le piante ormai secche di fagioli "a stringa", rimosso i resti del mais dolce e cominciato a smuovere il terriccio del nostro grande cassone.

Il clima insolito di questi giorni e qualche ulteriore anomalia, ci hanno permesso di studiare la pianta del mais. Non chiedeteci perché, ma mentre tutte le altre sono seccate, una pianta di mais ha deciso di crescere nel mese di settembre e ha proseguito in ottobre. Noi ne abbiamo approfittato per smontarla. Abbiamo osservato le sue infiorescenze, le foglie, la struttura del fusto e le radici. Su queste ci siamo soffermati per un po' perché è sempre bello lo stupore dei bimbi nello scoprire ciò che è sotto i loro occhi ma non si vede.

Così abbiamo parlato delle varie funzioni delle radici, dall'assorbimento di acqua e nutrienti all'ancoraggio e alla funzione idrogeologica delle piante, abbiamo apprezzato quanta terra riescono a trattenere e molto altro.
La zolla di terra che le radici del granturco si sono trascinate dietro l'abbiamo smontata un po' con le mani, per capire quanto le radici siano ostinate nel trattenerla, un po' immergendola in acqua per disgregare la terra e farla allontanare.


Dopo aver smosso il terriccio e aver interrato i resti delle colture, abbiamo aggiunto un po' di stallatico deodorizzato e di terriccio per agricoltura biologica. Poi abbiamo livellato il tutto. Lo abbiamo fatto usando palette, rastrelli e... le mani. Si, avete capito bene: le mani. Perché a noi piace tanto sporcarci le mani per fare cose buone per noi, per la natura e per la collettività!