Sempre più al centro
Gli orti scolastici sono sempre più al centro dell'attenzione e dell'interesse.
Il PON Edugreen prima e la reinterpretazione dell'orto come laboratorio in area STEM poi, nonché i nuovi dispositivi utili a coltivare nei percorsi di digitalizzazione sostenuti anche attraverso in fondi PNRR, hanno fatto crescere il ricorso al coltivare come metodologia didattica.
Proprio per questo motivo l'inizio dell'anno scolastico potrebbe essere un momento di "buoni propositi" rispetto ai quali potrebbero essere utili alcuni consigli non richiesti rivolti a chi sta per imbarcarsi in questa bella avventura pedagogica.
Il primo consiglio - L'orto scolastico è un orto didattico che nasce all'interno della scuola. La sua funzione prevalente, quindi, è quella di spazio/luogo in cui la scuola assolve al proprio compito costruendo percorsi didattici e di apprendimento. L'orto non ha bisogno di essere bello o conforme ai canoni agronomici del momento e del territorio in cui ci troviamo. L'orto scolastico è un laboratorio in cui si apprende, talora facendo degli errori finalizzati alla comprensione di fenomeni, regole e tecniche. Il consiglio? Lasciate perdere l'estetica, sovvertite le regole e sperimentate pensando l'orto anche come laboratorio in area STEM.
Il secondo consiglio - Nessun orto è un luogo in cui le cose accadono per caso. Gli orti sono un progetto che prende forma. L'orto domestico nasce dai nostri fabbisogni in cucina, cioè vi coltiviamo gli ortaggi che intendiamo utilizzare per preparare i nostri pasti. La stessa regola vale per l'orto scolastico, solo che gli obiettivi sono ben diversi dal rifornire una mensa (ma non si sa mai!). L'orto scolastico è un laboratorio per le menti, per i comportamenti, per l'apprendimento. Il consiglio? Progettate l'orto sulla base degli obiettivi didattici ed educativi che nascono da un confronto tra i suoi attori (bambini/ragazzi, insegnanti, educatori, esperti, ecc.), il PtOF della scuola e le Indicazioni Nazionali per il curricolo.
Il terzo consiglio - Paolo Pejrone ha scritto un libro dal titolo "In giardino non si è mai soli". Nell'orto questo è ancora più vero. E tra i possibili compagni di avventura ci sono i parassiti e le malattie delle piante. Ciò che desta preoccupazione nell'agricoltura svolta su scala territoriale e determina la necessità di effettuare trattamenti antiparassitari nella scuola è una ghiottissima occasione di apprendimento. Lo è per conoscere le interazioni tra gli organismi di un agro-ecosistema e per scoprire modi nuovi e più sostenibili di fare agricoltura. Il consiglio? Cogliete l'occasione per osservare cosa accade nell'orto quando arrivano malattie e parassiti e, se pensate che sia utile intervenire, fatelo secondo i canoni dell'agricoltura biologica ricorrendo esclusivamente a rimedi naturali.
Il quarto consiglio - L'orto, a differenza della palestra o della scuola stessa, rinasce ogni anno, di solito più volte l'anno. Questo offre immense possibilità di scoperta. L'inizio della scuola può corrispondere al momento in cui si tolgono le piante estive, magari sopravvissute grazie al lavoro di qualche collaboratore o dei bambini che hanno avuto accesso alla scuola in estate. Questo momento consente di scoprire come sono fatte le piante, che forma hanno le loro radici, quanta terra sono in grado di trattenere, gli odori della terra e così via. Terminata questa operazione si metteranno a dimora piante nuove e sarà una sorta di rinascita o, almeno, di metamorfosi. Il consiglio? Cogliete questo momento per sottolineare il lavoro fatto insieme e la rinascita di qualcosa che è di tutti, di un vero bene collettivo.
Il quinto consiglio - L'orto è frutto di un progetto, ma non esiste un progetto migliore degli altri o adatto per tutti. Esiste il progetto capace di rispondere al meglio agli specifici fabbisogni didattici che cercate di perseguire in un certo contesto ambientale (giardino, cortile, aule, ecc.). Il consiglio? Per poter progettare al meglio l'esperienza di orticoltura didattica della tua scuola, chiedi un intervento formativo presso il tuo istituto scrivendo a info@ortiscolastici.it o a info@emiliobertoncini.com. in alternativa, scrivi un messaggio Whatsapp al 3477016556 spiegando quali sono i tuoi bisogni.
E ora buon lavoro e buon nuovo anno di didattica attiva!