giovedì 10 settembre 2020

I consigli per l'orto scolastico ai tempi del Covid-19

L'anno scolastico appena iniziato si presenta come uno dei più difficili della storia repubblicana e parte con numerose incertezze e qualche novità che aiuta a fornire qualche suggerimento per l'orto del nuovo anno scolastico.

Primo consiglio

Torniamo a leggere le cosiddette "linee guida" (1), formalmente il "Piano Scuola 2020-2021", e il documento del CTS sulle misure contenitive nel settore scolastico (2) per capire come l'orto potrebbe costituire uno spazio d'elezione per la loro applicazione. Ci preme sottolineare come alcuni passaggi possano costituire un forte invito proprio verso l'uso del giardino e di altri spazi nei quali realizzare orti con finalità didattiche. L'orto potrebbe, in particolare, costituire il contesto che offre "l'opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale" (1) e le condizioni per il necessario distanziamento fisico. Sicuramente risponde alla necessità di privilegiare lo svolgimento di attività didattiche "all'aperto, valorizzando lo spazio esterno quale occasione alternativa di apprendimento" (2). 

Non solo, l'invito a "favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri,  biblioteche, cinema, musei al fine di potervi svolgere attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative" potrebbe essere un'occasione da cogliere al volo per individuare, per esempio in collaborazione con i comuni e altri enti pubblici, spazi esterni al perimetro scolastico in cui far nascere l'orto didattico della scuola creando, al contempo, la premessa per una manutenzione dell'orto a cura delle famiglie e degli studenti durante le prossime vacanze estive o in caso di nuova chiusura della scuola (che noi tutti speriamo possa essere scongiurata), ovviamente nel rispetto delle misure di distanziamento. Potrebbe, addirittura, nascerne l'opportunità di dare vita o recuperare orti urbani che, man mano che torneremo alla normalità, potranno vivere grazie all'intervento dell'intera comunità urbana assolvendo alla duplice funzione di orto scolastico e civico. In tal senso, i "patti educativi di comunità" e gli "specifici accordi" richiamati da entrambi i documenti sembrano poter costituire strumenti utili a far nascere questi nuovi orti fuori dal perimetro scolastico in una cornice giuridica tesa al loro permanere nei futuri anni scolastici.

Secondo consiglio

Non dimentichiamo che, anche in un anno scolastico particolare come quello che stiamo per vivere, la scuola continua ad essere la scuola e che la responsabilità educativa di questa istituzione, vero pilastro della comunità, non può essere integralmente subordinata agli adempimenti conseguenti alle responsabilità di ordine sanitario, esattamente come nello scorso anno scolastico non ci si è arresi di fronte al lockdown tentando di supplire con la DAD. In tal senso, la progettazione delle esperienze didattiche che trovano nell'orto un tempo e uno spazio di realizzazione e nel coltivare una possibile metodologia didattica, dovrà garantire il massimo sforzo per coniugare le esigenze di contenimento della diffusione del Covid-19 e il perseguimento degli obiettivi didattici e formativi ordinariAnzi, l'orto potrà diventare un contesto in cui apprendere modalità sicure di relazione interpersonale e metodiche di distanziamento e sanificazione praticabili e capaci di mantenere relazioni sociali essenziali per lo sviluppo personale e per la vita della comunità. 

In tal senso, la configurazione geometrica e dimensionale dell'orto potrà essere pensata in modo tale da garantire il distanziamento fisico tra gli studenti che, eventualmente divisi in "gruppi di apprendimento" (1) numericamente ridotti, potranno porsi al lavoro in un contesto che favorisce “l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari” e la contestuale socializzazione. Parimenti, con i dovuti accorgimenti organizzativi e in funzione dell'età, gli studenti potranno essere coinvolti nelle procedure di sanificazione degli attrezzi (es. mediante irrorazione di spray disinfettanti sui loro manici) o nelle valutazioni che conducono alla scelta delle varie misure di protezione (es. uso dei guanti per toccare gli attrezzi o scelta della disinfezione di questi ultimi nel passaggio da un individuo all'altro).

Terzo consiglio


L'orto o alcune sue porzioni potranno essere utilizzate per creare suddivisioni tra gli spazi del giardino scolastico riservati alle varie "bolle" o, comunque, frequentati in maniera differenziata dalle varie classi o sezioni della scuola. In tal modo, le rigide linee di separazione potranno essere stemperate da ampie strisce di terreno coltivato, eventualmente sinuose, capaci di costituire al tempo stesso superfici utili allo svolgimento delle attività didattiche ed elementi di distanziamento tra gruppi funzionali di studenti, ciascuno dei quali potrà, in momenti diversi, contribuire alla coltivazione sviluppando progetti didattici talora distinti.

Ove gli spazi esterni della scuola non siano un vero e proprio giardino, tali divisioni potranno scaturire dall'impiego di varie tipologie di vasi, fioriere e altri contenitori atti alla coltivazione garantendo anche la possibilità di mantenere passaggi che tengano in salvo le vie d'esodo. Anche in questo caso l'orto potrebbe costituire una "zona di frontiera" capace di separare i gruppi garantendo una condivisione di spazi a tempi alternati con intervalli di tempo sufficienti a garantire la scoparsa di eventuali contaminazioni da Sars-Cov2.

Quarto consiglio


Questo sarà l'anno della creatività e, se sapremo usare il pensiero divergente, potremo trovare soluzioni capaci di aiutarci anche in futuro. Esistono, tuttavia, soluzioni che vengono dal passato più o meno recente e che potremo recuperare dando loro il senso della retro-innovazione. E' in tal senso e con misurata provocazione che guardiamo all'immagine qui a destra: questa potrebbe essere la soluzione per creare più orti ai quali lavorano gruppi di apprendimento, classi o sezioni diverse e, soprattutto, coltivazioni spostabili per evitare l'occupazione stabile di  porzioni di cortile, giardino o altri spazi esterni (o interni?) che rimarranno libere per svolgere altre funzioni e saranno occupate dall'orto solo quando ce ne è necessità.

Una ricognizione delle soluzione utilizzate negli orti urbani potrà esserci di grande aiuto per far nascere orti attorno ai quali garantire il distanziamento fisico o l'alternarsi di gruppi di apprendimento. Qualche suggestione per immagini è esposta qui sotto, ma l'invito è quello a svolgere una più ampia ricerca.


Quinto consiglio


In circostanze straordinarie servono azioni straordinarie e allora, nell'anno scolastico in cui l'individualizzazione dei gesti potrebbe dare la massima sicurezza igienica, potremmo provare a trasformare il gesto del singolo in un'azione collettiva. Come? Come accade in un'orchestra, in uno stormo o nell'apparato radicale di un albero: andando in cerca di soluzioni che trasformano le azioni di un individuo nell'armonica azione di un gruppo. La soluzione più semplice potrebbe essere quella di realizzare tanti piccoli orticelli individuali (in cassetta, in vaso, in bottiglia, ecc.) capaci di configurare, pur nel necessario distanziamento, un orto collettivo. Addirittura, potrebbe trattarsi di un orto modulare a geometria variabile che, con gli opportuni accorgimenti igienici in occasione degli spostamenti, definisca ora uno spazio in cui leggere, ora un percorso per l'educazione motoria, ora la riproduzione di un simbolo o di un'opera d'arte. Basta dare spazio alla fantasia!

Sesto consiglio


Questo è il consiglio che si spera possa risultare del tutto inutile o che potrebbe essere reinterpretato laddove certe modalità didattiche potrebbero costituire una soluzione integrativa a quelle ordinarie in presenza. E' il consiglio da adottare qualora, a causa dell'interruzione delle attività didattiche, si dovesse tornare alla DAD. Ecco, il quel caso, l'orto potrà costituire un'occasione educativa presso il domicilio di studenti e studentesse grazie ai tutorial disponibili sul canale Youtube "Ortiscolastici".


Settimo consiglio


Se la tua scuola aveva un orto scolastico già lo scorso anno, compila il questionario della "Prima indagine nazionale sugli orti scolastici". Lo trovi cliccando qui.

Un ultimo consiglio


Se è vero che questo anno scolastico avrà natura straordinaria, è anche vero che l'auspicio di tutti è quello che possa essere quello della progressiva normalizzazione, quello che ci dimostrerà che la convivenza col Covid-19 è possibile e che il virus Sars-Cov2 sia gestibile con alcuni piccoli accorgimenti di prevenzione, ma senza cadere una psicosi paralizzante. In tal caso, torneranno comodi i vecchi consigli, quelli di altri anni scolastici meno speciali e più ordinari. Per trovarli basta cliccare qui!




Buon lavoro!