Per la prima volta nella storia del nostro paese quasi tremila istituti scolastici riceveranno un finanziamento per realizzare o implementare progetti relativi a orti e giardini scolastici.
La notizia ha il sapore degli eventi eccezionali, anche se si spera che tale eccezionalità sia destinata a decadere con una politica tesa a trasformare orti e giardini in ambienti di apprendimento ordinari, un po' come accaduto alle palestre, oggi non più presenza eccezionale, o all'aula di informatica, ormai fattasi da parte per lasciar entrare l'informatica stessa in tutte le aule. In ogni caso, sono stati approvati tutti i progetti (2.885) presentati sull'avviso "Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo". A questi si aggiungono 645 progetti ammessi a finanziamento sul bando "Laboratori green, sostenibili e innovativi per le scuole del secondo ciclo" destinato alle scuole secondarie di alcune regioni dell'Italia meridionale. Secondo indiscrezioni, questo bando potrebbe essere ampliato a breve ad altre regioni.
Rimane inteso che ci troviamo di fronte ad una scommessa epocale: sapremo trasformare 71 milioni di euro in un'opportunità, in un modo nuovo e migliore di fare scuola? La domanda ha bisogno di una risposta da costruire passo passo insieme a una nuova cultura del fare orto e giardino in chiave educativa, come ben spiegato nell'introduzione alla video lezione dedicata all'avviso scaduto lo scorso 31 gennaio.
Per il momento, non rimane che assaporare quella che potrebbe essere una vera e propria svolta epocale e mettersi al lavoro per costruire un futuro che abbini la transizione ecologica a quella verso nuovi modelli di scuola in cui l'espressione "educazione all'aperto" non sia più uno slogan, ma vera sostanza dell'educare e del'apprendere.
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