L'orto della scuola costituisce, a tutti gli effetti, un
laboratorio all'aria aperta a supporto della didattica ordinaria e ne valorizza
le modalità tese all'apprendimento attraverso l'investigazione. Per questo
motivo numerose scelte effettuate durante l'anno scolastico si sono basate più
su criteri di natura didattica che agronomica. Come è giusto che accada in un
orto didattico, alcuni criteri agronomici sono stati sovvertiti o, più
semplicemente, messi in discussione per comprenderne appieno il significato e
per capire se abbiano o meno un fondamento logico. Naturalmente a coltivazione
è stata svolta secondo tecniche di coltivazione biologica (organic farming) al
fine di dimostrare la sostenibilità di questa pratica amichevole nei confronti
dell'ambiente.
In accordo con quanto appena detto, alcune delle linee guida
nella coltivazione dell'orto sono state le seguenti:
- La coltivazione è avvenuta utilizzando varie soluzioni tecniche, dall'orto in pieno campo a quello in contenitore ed utilizzando vari tipi di contenitore (di legno, di plastica, con sub-irrigazione e privo di sistema di irrigazione, ecc.) e localizzandolo in diversi spazi della scuola (giardino segreto, giardino, terrazza, ecc.);
- La coltivazione è avvenuta utilizzando varie soluzioni tecniche, dall'orto in pieno campo a quello in contenitore ed utilizzando vari tipi di contenitore (di legno, di plastica, con sub-irrigazione e privo di sistema di irrigazione, ecc.) e localizzandolo in diversi spazi della scuola (giardino segreto, giardino, terrazza, ecc.);
- al fine di coinvolgere i bambini e di stimolare
la loro attenzione ed interesse sono stati coltivati e sono in coltivazione
ortaggi con caratteristiche particolari, come la Patate Vitelotte con la pasta
di colore viola, le zucchine gialle e i pomodori neri e gialli (che ancora
devono maturare);
- la coltivazione delle patate è stata al centro
di una piccola sperimentazione che ha messo a confronto diverse modalità di
coltivazione della stessa specie e varietà; essa è stata coltivata in piena
terra e in contenitori con terreni diversificati (terriccio e terra locale,
profondità del terreno diversa, ecc.) e con epoche di “semina” diversificate;
questo a permesso di confrontare i diversi ritmi e modalità di accrescimento;
con una certa sorpresa si è scoperto che il terreno locale, un po' argilloso,
ha dato risultati confrontabili con quelli ottenuti con un terriccio per
agricoltura biologica e, sopratutto, che una discreta produzione è stata
ottenuta anche coltivando in sabbia e pietre;
- in una parcella dell'orto è stato coltivato il grano; questa coltivazione ha fornito l'insegnamento forse più importante poiché al termine del ciclo colturale non è stato possibile fare un raccolto perché gli uccelli hanno mangiato tutti i semi presenti nelle spighe; non poteva esserci modo migliore per comprendere quale sia l'incertezza del risultato in agricoltura;
- al fine di poter affrontare temi come il
riuso/riciclo e la chiusura dei cicli della materia è stata realizzata una
compostiera riutilizzando materiali disponibili in loco e si è iniziato a
riempirla per produrre nel prossimi mesi del compost.
Durante l'anno scolastico, anche al fine di collegare l'orto
ai temi dell'educazione alimentare, sono stati mangiati vari ortaggi. In particolare, tre sono stati i momenti di maggiore interesse:
-
la raccolta e consumo sul posto di lattughe
cresciute nell'orto in contenitore
-
la raccolta per il consumo a casa dei ravanelli
-
la preparazione a scuola di un vero e proprio
primo piatto della cucina italiana, cioè gli “gnocchi di patate al pesto alla
genovese”; in questo caso un intervento esterno ha permesso di preparare con il
coinvolgimento diretto dei bambini sia il pesto, sia gli gnocchi
di patate; al termine il tutto è stato cotto e... mangiato; i bambini hanno
dimostrato di gradire questo pasto realizzato in estemporanea e hanno avuto la
possibilità di vedere i prodotti dell'orto (aglio, patate, basilico) passare in
una sola giornata dal terreno al piatto.
Come previsto, è stata attivata una collaborazione con
l'Orto Botanico di Lucca che ha permesso la realizzazione di una visita /
laboratorio presso questa importante istituzione. Essa è la prima di una serie
di appuntamenti che diventeranno ordinari nei prossimi anni scolastici.
Tra le attività non previste dal progetto che hanno trovato
spazio nell'orto e che hanno permesso di diffondere presso una vasta platea il
lavoro svolto figura la presentazione del libro “Orticoltura (eroica) urbana”
scritto dall'esperto che cura le attività di orticoltura didattica della
scuola. In questa occasione Julia Rhian Saadat, Director of Teaching and Learning della scuola, ha presentato alle persone presenti le attività svolte
nell'orto e, soprattutto, le modalità di utilizzo dell'orto a supporto della
didattica scolastica ordinaria.