venerdì 30 novembre 2012

Cronache da un orto scolastico

Dovendo scrivere una piccola relazione sul lavoro in svolgimento alla Scuola Primaria Pascoli di Pietrasanta (LU) è nato un testo che riutilizziamo in questo post (integralmente e senza riadattamento). E' una cronaca infarcita di riflessioni che può fornire qualche spunto interessante.

Abbiamo seminato il grano


Questa attività ha permesso di parlare ai bambini di lavorazione del terreno e preparazione del letto di semina, di utilizzare attrezzi diversi (facendo lavorare i bambini con loro grande gioia) per comprenderne le diverse funzioni e utilità, di vedere "in vivo" la nascita del seme in un contesto non eccessivamente artificiale. In modo del tutto fortunoso essa ha permesso di vedere anche altre cose. La disponibilità di due piccoli appezzamenti con caratteristiche molto diverse, la sabbia dietro la scuola e l'argilla accanto al campanile hanno consentito di avviare due piccole coltivazioni da mettere a confronto per capire come l'ambiente condiziona la vita delle piante. La presenza dei piccioni e alcuni episodi di maltempo, invece, hanno introdotto alcune difficoltà tipiche del mondo agricolo che stiamo affrontando come si può, cioè incrociando le dita per il maltempo e proteggendo la coltura con teli alla semina e con un pallone antivolatile nel ruolo di "spaventapasseri" contro i colombi. Ancora non è evidente, ma abbiamo seminato due tipi di grano: uno "antico" che crescerà più alto, l'altro "moderno" più basso. Abbiamo già riflettuto sul perché di queste differenze ma sarà a primavera che esse si renderanno evidenti. Nell'anno scolastico vedremo quasi interamente, salvo problemi, il ciclo colturale del grano, cioè di una coltura da seme. Dimenticavo: il fortunoso arrivo del grano saraceno (una pianta donata alla scuola) ci ha permesso di fare un piccolo ragionamento sull'uso delle parole. In pratica abbiamo due "grani" che hanno in comune solo l'utilizzo ma non le caratteristiche. Linguisticamente l'uso prevale sulle differenze biologiche.


Abbiamo piantato agli e cipolle


Agli da "spicchio" e cipolle da bulbo e piantina (a sua volta ottenuta per seme). In questo caso operiamo in contenitore. L'occasione è stata propizia per ragionare sul rapporto tra acqua, terra e pianta, anche grazie alla necessità di creare uno strato drenante sul fondo della vasca per evitare l'occlusione dei fori di sgrondo dell'acqua. I bambini, inoltre, hanno avuto modo di lavorare usando, secondo i casi, zappetta e pala (per bambini). La piantagione è stata tale, quindi abbiamo ragionato sulla differenza tra seme (usato nella semina) e bulbo (quest'ultimo descritto come un'insieme di foglie cicciosette [tecnicamente sono "carnose"] poste una sopra l'altra e usato per "piantare" aglio e cipolla). In particolare ho fatto notare ai bimbi che mentre il seme necessita di acqua per dare origine ad una nuova pianta, il bulbo lo è già e inizia a crescere "quando è l'ora" anche senza acqua e terra (anche nel frigorifero o nella dispensa). Altro motivo di riflessione è la differenza tra aglio e cipolla. Ai bimbi l'ho presentata così: nel caso dell'aglio da ogni spicchio otteniamo un "capo d'aglio" con molti spicchi (li abbiamo contati smontando un capo con ogni classe - ai bimbi più grandi ho parlato di "moltiplicazione degli spicchi per un fattore variabile"), nel caso della cipolla da un singolo bulbo otteniamo un bulbo più grande (ai bimbi più grandi ho parlato di "moltiplicazione del peso per un fattore variabile"). Infine, presentando le piantine di cipolla, ho accennato al fatto che queste piante si possono anche seminare ma che anche chi ha seminato le cipolle che abbiamo piantato, pur lavorando in condizioni ottimali, non sono nate tutte le piante. Quindi la semina a volte è un'operazione difficile. Con alcune classi (forse tutte?!) ho utilizzato i bulbi o le foglie delle cipolle per un piccolo esperimento sensoriale. Abbiamo annusato e ci siamo chiesti se fosse un puzzo o un profumo. Come al solito, ogni classe si è divisa in due gruppi secondo il classico schema "puzzo vs profumo" che si è verfiicato anche lo scorso anno con la ruta. Abbiamo sottolineato che c'è un elemento oggettivo, la cipolla ha un odore, e uno soggettivo, il puzzo/profumo. Ancora una volta è saltato fuori Geronimo Stilton e allora Vi segnalo una cosa che ho scritto qualche mese fa: http://www.scribd.com/doc/104974868/La-guida-e-la-realta-inversa-riflessioni-sul-ruolo-educativo-della-Guida-alla-luce-di-un-episodio-accaduto-in-un-orto-scolastico. Infine, il compito assegnato: fare una piccola indagine per scoprire cosa si fa con aglio e cipolla nelle famiglie dei bimbi. Penso che potranno venirne fuori cose interessanti, sia per la presenza di famiglie di origine non locale, sia perché tra genitori ristoratori e giornalisti potrebbe arrivare qualche storia interessante.